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Uomini e donne sono
diversi
- Diversi i ruoli
Un tempo l'uomo lavorava
per mantenere la famiglia; il senso di orgoglio e realizzazione
che di conseguenza provava, insieme all'amore e al sostegno
che riceveva tra le mura domestiche, lo aiutavano ad alleviare
le molteplici tensioni quotidiane.
La donna si dedicava alla casa e alla vita familiare, coltivava le
amicizie e dava il suo contributo alla comunità. Era un
ruolo impegnativo ma dato che aveva il tempo di concentrarsi
sui suoi compiti, era in grado di vivere a tali ritmi.
Con l'aumento del costo della vita molte donne vengono chiamate a contribuire
al mantenimento familiare. Il femminismo ha portato nel
contempo a una sorta di risveglio della coscienza femminile
e le ha spesso indotte a perseguire carriere appaganti in
cui poter sviluppare tutte le loro capacità. Oggi, quando
una donna torna a casa, sa di avere il compito di mantenere
un'atmosfera accogliente e costruttiva in famiglia e di
doverlo fare nonostante gli impegni di lavoro. Non c'è dunque
da stupirsi che tra casa e lavoro si sentano sopraffatte.
L'uomo non torna più a casa per riposare e riprendersi da una dura
giornata, ma per affrontare una famiglia più esigente: la
moglie si aspetta che la aiuti a gestire la casa e a seguire
i figli. Egli non avverte più quel senso di realizzazione
insito nell'essere il capofamiglia. Non ha il tempo di riprendersi
dalle tensioni lavorative e finisce per sentirsi stanco
e irritabile. Una coppia, dopo essersi dedicata alle numerose
incombenze della vita domestica, ha ben poco tempo e desiderio
di pensare a sé: questo è causa delle sottili tensioni che
rischiano di compromettere i rapporti.
La donna per raggiungere il successo professionale deve fare in molti
casi grandi sacrifici e, quando non ha il tempo di coltivare
giorno dopo giorno il suo lato femminile, si sente stanca,
svuotata, colma di rancore. Ne consegue che il naturale
senso di conforto, di tranquillità, di comprensione e indulgenza
presente tra le mura domestiche venga sovente minato da
apprensioni, ansie e da un profondo sfinimento.
- Di natura diversa
In una relazione, il problema principale è rappresentato dal
fatto che non vengono considerate in modo corretto e positivo
le diversità della natura maschile e femminile.
Mentre l'uomo si ritira nella sua tana e dimentica i problemi della
giornata, la donna desidera interagire e discutere. Quando
lei esprime le sue frustrazioni, il partner le propone soluzioni
mentre lei chiede soltanto un po' di solidarietà.
Perché tra uomini e donne esista pari rispetto, è indispensabile riconoscerne
e corroborarne le diversità. Rispetto significa tenere in
debita considerazione la persona ed essere pronti ad apprezzare
quanto ha da offrire.
Nei suoi sogni, l'uomo vorrebbe tornare a casa e trovare una partner
felice, che gli abbia preparato la cena e sia pronta a soddisfare
ogni suo desiderio sessuale. Oggi la donna, generalmente,
non ha tempo, energie né propensione ad assecondare tali
fantasie.
Anche lei nutre aspettative nei confronti del compagno:
anche lei quando rientra dal lavoro, vorrebbe spesso trovare
una "moglie" affettuosa da cui avere conforto.
Tali aspettative rappresentano una nuova fonte di contrasti nella coppia.
Le donne pretendono che gli uomini siano come loro, ossia
che si assumano pari responsabilità in casa e nell'ambito
della relazione. Un uomo non è più solo la fonte di sostentamento
della famiglia: se anche la donna lavora, deve contribuire
per equità alla gestione domestica ed essere più presente
nella vita di coppia. Se lei svolge un lavoro tradizionalmente
«maschile», lui deve svolgere compiti tradizionalmente «femminili».
Sembra un principio giusto ma c'è un problema da considerare: se la
donna vuole che l'uomo cambi, l'uomo non vuole che la donna
cambi.
La donna ha aspettative nuove per l'uomo. Desidera un partner comprensivo,
disponibile a parlare dei problemi della giornata, ad assumersi
la sua parte di responsabilità e di oneri domestici, ma
anche premuroso e romantico, incline a portarla fuori per
farla divertire dopo aver risolto i numerosi imprevisti
che si verificano nella vita familiare. In poche parole,
desidera una "moglie" che condivida la routine domestica
e un marito che abbia l'energia e la voglia di dedicarsi
alle affettuosità dopo aver fatto tutto quello che un uomo
fa di solito, come riparare le cose rotte e gestire le emergenze.
Se gli uomini coltivano antiche aspettative, le donne ne
hanno di nuove, giustificabili ma utopistiche.
Gli uomini apprezzano di solito una casa bella e ordinata, ma anche
in un ambiente poco curato non hanno problemi a rilassarsi
davanti alla tv. Nella loro ottica il rilassamento è infatti
prioritario rispetto all'ordine e alla pulizia di casa.
Terminata una lunga giornata di lavoro, sospirano di sollievo
e iniziano a rilassarsi al solo pensiero di rincasare.
Quando una donna rientra dal lavoro, la sua tensione sale. La casa
va pulita prima di poter stare tranquilli: Vorrebbe riposare,
ma non può. Nella mente femminile c'è sempre un lungo elenco
di cose da sbrigare: finché non le termina, una donna difficilmente
riposa, si rilassa o fa qualcosa per suo piacere.
La donna organizza e stabilisce quello che va fatto. A tale scopo prima
individua le necessità, poi coinvolge il partner. Questi
è in genere contento di fare quanto gli si chiede, ma raramente
prende l'iniziativa. Talvolta deve essere sollecitato più
volte perché svolga un determinato compito, e quando infine
si decide lo sbriga con tale indolenza che la donna conclude
sia meglio fare da sé. Non capisce, in sostanza, perché
il partner non si senta altrettanto motivato a condividere
le responsabilità domestiche e se ne risente.
La donna è la vestale dell'amore, della famiglia e del rapporto di
coppia. Quando smette di essere donna ed è sottoposta a
stress eccessivi che le impediscono di svolgere tale funzione,
è la catastrofe.
La donna ricorda all'uomo quello che conta nella vita, possiede la
saggezza e lo ispira ad agire con il cuore. L'uomo può anche
essere dotato di grande sagacia, ma è la donna a gettare
le basi della relazione: se lei non è felice, nessuno lo
è.
- Quello che un uomo sa fare
Nel caso in cui il marito non aiuti abbastanza in casa, la soluzione
è chiedergli una mano in modo mirato. L'importante è indirizzarlo,
senza sperare che si accorga di tutto quello che nell'ottica
femminile va fatto. Per un uomo i compiti di routine non
sono urgenti. Fondamentale, quindi, è chiedere aiuto in
maniera specifica. L'uomo ama i programmi, che sono specifici
in quanto hanno un inizio e una fine; può di conseguenza
stabilire che cosa farà, come lo farà e soprattutto quando.
Spesso svolge prima quello che ritiene più importante. Tutti
questi fattori contribuiscono a conferirgli l'energia e
la motivazione necessarie. Ecco alcune strategie per domandare
aiuto a un uomo in modo mirato anziché generico.
- Se una sera lei è stanca, può chiedere: «Stasera potresti
preparare tu la cena o ordinare una Pizza?».
- Se il bucato si è accumulato: «Stasera puoi aiutarmi
a piegare la biancheria?».
- Se non ha voglia di pulire la cucina: «Stasera puoi
fare tu i piatti per favore? Ho bisogno di riposarmi
un po'».
- Se ha bisogno di una mano per sparecchiare, invece
di aspettare che lo faccia lui può domandare: «Puoi
portarmi i piatti?» o «Puoi sistemare i piatti stasera?
Ti sarei davvero grata se mi aiutassi».
- Se le serve qualcosa al supermercato, invece di andarci
di persona può chiedere: «Puoi fare un salto al supermercato
e comprare alcune cose?».
In ognuno dei casi
descritti la donna dà all'uomo un programma con un inizio
e una fine. Per un uomo stanco un lavoro domestico di routine
rappresenta di rado una priorità, a differenza di quanto
accade per la donna. Un programma che ha un termine preciso
e porta a una soluzione gli conferirà invece un po' di carica.
Se dal tono di voce o dall'espressione di lei capisce che
il risultato del suo intervento sarà apprezzato, si sentirà
più vicino a lei e sarà maggiormente disposto a darle una
mano in futuro.
- Nutrire aspettative realistiche.
E’ illusorio attendersi che la
donna curi alla perfezione la casa senza aiuto e senza che
vengano apprezzati i suoi sforzi, che sia sempre di buonumore,
che non abbia mai esigenze e sia sempre disponibile. Molte
donne cercano di realizzare questa fantasia, ma se il partner
non ricambia il loro amore si sentono ingannate e tradite.
Fortunato è l'uomo in grado di provvedere alle sue esigenze
e soddisfare quelle della partner per quanto riguarda
gli aiuti domestici,
il dialogo,
la sfera affettiva,
perché quando tornerà a casa troverà una persona felice
ad attenderlo!
Ma se in una relazione l'uomo diventa simile alla donna,
tale inversione dei ruoli può minare il «romanticismo» di
un rapporto di coppia. Se l'uomo diviene più femminile,
l'attrazione che la donna provava per lui all'inizio scompare.
Invece di diventare più sensibili in assoluto, gli uomini
dovrebbero diventare più sensibili alle esigenze femminili.
Il rischio che un uomo corre nell'eccedere con le attenzioni
verso la donna, è quello di far nascere in lei sentimenti
materni. Tutto questo va a discapito dell'attrazione sessuale.
Quando è la donna che mostra sensibilità, apprezzamento
e fiducia per il sostegno che il partner le offre, l'interesse
sessuale che quest'ultimo ha per lei aumenta incredibilmente.
La sensibilità femminile grazie a cui la donna sa godersi
le piccole cose della vita, ha un forte potere eccitante
sull'uomo.
– Le esigenze delle donne.
Le donne moderne, più indipendenti e autosufficienti, vorrebbero un
uomo che condivida la loro esistenza ma non ne avvertono
veramente la necessità.
Le donne che avvertono il bisogno di un uomo attraggono naturalmente
il sesso opposto. Viceversa, quelle che hanno uno spirito
molto indipendente e sono professionalmente affermate restano
spesso sole, dato che non capiscono perché si debba aver
bisogno di un uomo.
Il fattore che allontana la donna dalla sua sfera emozionale e dal
bisogno di una relazione è la necessità di sopravvivere,
o il desiderio di far carriera. Per raggiungere il successo
professionale, deve dare spazio alla parte più indipendente
di sé e incontra quindi difficoltà a recuperare il lato
femminile che la induce a sentire il bisogno di un uomo.
Queste donne desidererebbero avere accanto un uomo sensibile e premuroso,
ma in realtà devono solo riprendere contatto con l'aspetto
più femminile della loro personalità.
Più l'uomo è sensibile, più i discorsi ruoteranno attorno a lui. Un
uomo bisognoso di attenzioni spegne qualsiasi entusiasmo
nella donna: dopo un po' questa non desidererà nemmeno più
parlargli perché si ritroverebbe costretta ad ascoltare
discorsi riguardanti i suoi stati d'animo o filippiche improntate
alla sua intransigenza. Quando una donna crede di aver bisogno
di un uomo sensibile ed emotivo, ha in realtà bisogno di
esprimere la parte più vulnerabile di sé e di essere ascoltata,
cosa che qualsiasi uomo può imparare a fare.
A7 – Gli uomini devono sentirsi indispensabili,
le donne non sentirsi sole.
La donna non deve imitare l'uomo per essere influente e ottenere
quello che vuole, ma riscoprire il potere e la forza della
femminilità; in modo analogo, il maschio non deve imitare
la donna, per donare amore e stabilità in una relazione
di coppia.
Uomini e donne hanno esigenze sostanziali diverse: i primi devono sentirsi
indispensabili, le seconde non sentirsi sole. Così come
una donna è felice quando sa di ricevere ciò di cui necessita,
un uomo lo è quando sa di poter soddisfare le richieste
della partner. Uomini e donne hanno bisogno gli uni delle
altre, ma per motivi differenti.
Quando sa di essere di sostegno alla donna, l'uomo vive più sereno
e trova una ragione di vita. La donna, dal canto suo, è
meno tesa se percepisce di non essere sola e di ricevere
quello di cui ha bisogno. Quando è certa di poter aprire
il suo cuore e di avere qualcuno sempre al suo fianco, vive
molto più tranquilla.
Quando una moglie non si rende conto di aver bisogno del
marito, lui sente spegnersi l'amore e l'apprezzamento: vivere
con lei diventa sempre più faticoso.
Se invece la donna riesce a mantenere il contatto con il suo lato femminile
e a capire l'autentico bisogno che ha di un uomo, può aiutare
il partner a dare il meglio di sé e questi, invece di stancarsi,
sarà sempre più stimolato dalla relazione di coppia.
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Il cervello.
- Reazioni e capacità diverse.
Il cervello maschile e quello
femminile sono strutturalmente e funzionalmente diversi.
Una volta compreso il quadro biologico, ci renderemo conto della perfetta
complementarietà dei due sessi. In verità, è proprio come
se uomini e donne fossero fatti gli uni per le altre. Talvolta
le persone non sono compatibili, ma di solito i problemi
nascono dall'incapacità di cogliere le diversità. Acquisendo
consapevolezza delle diversità che caratterizzano uomini
e donne potrete far affiorare il lato migliore di voi stessi
e di chi vi sta accanto.
Quando l'uomo ha bisogno di un po' di tempo per stare solo o non vuole
parlare della giornata appena trascorsa, non significa che
si disinteressi della partner. In modo analogo, quando la
donna desidera discutere della sua giornata, non significa
che sia troppo invasiva o esigente. Se il distacco maschile
non è sinonimo di indifferenza, le reazioni emotive più
spiccate della donna non significano che non apprezzi quanto
l'uomo fa per lei.
Uomini e donne si comportano, pensano, percepiscono e reagiscono in
modo diverso. è ovvio che non elaborino linguaggio, sentimenti
e informazioni nella stessa maniera: Le donne sono più solidali
e inclini a cercare la sicurezza rispetto agli uomini, oltre
a possedere migliori capacità sociali e verbali. Gli uomini
sono invece più indipendenti, aggressivi, dominatori e possiedono
abilità spaziali e matematiche più sviluppate.
Dal punto di vista pratico, questo significa che situazioni di per
sé semplici diventano molto noiose e sfibranti se non capiamo
e accettiamo le nostre differenze. L'educazione ricevuta
ha senza dubbio una grande importanza in tal senso, ma in
linea di principio l'uomo è più propenso a rischiare mentre
la donna dà priorità alla sicurezza. Una volta compresa
tale differenza, l'uomo non deve offendersi se la partner
fa tante domande: la cosa non indica necessariamente che
non abbia fiducia in lui, cerca soltanto di soddisfare la
sua maggiore necessità di sicurezza. Quando l'uomo, più
impulsivo, vuole trovare subito una soluzione, lei deve
invece ricordare che questa è la sua natura, non interpretare
tale atteggiamento come segno di disinteresse verso i suoi
sentimenti, i suoi desideri o le sue esigenze.
- Il cervello maschile e quello femminile.
Il nostro cervello
potrebbe essersi sviluppato in modo diverso perché gli uomini
e le donne primitivi avevano ruoli molto specifici, dettati
da ragioni di sopravvivenza: i primi andavano a caccia e
dovevano percorrere lunghe distanze per inseguire la selvaggina.
Grazie alla spiccata capacità di orientamento divennero
abili cacciatori e procacciatori di cibo.
Le donne raccoglievano il cibo nei territori in cui soggiornavano
e si occupavano dei figli. Formavano forti legami affettivi
con le altre donne, dalle quali dipendevano quando gli uomini
erano lontani. Quando raccoglievano frutta secca e bacche
per sopravvivere, ispezionavano il territorio circostante
l'accampamento: forse è per questo che oggi riescono a trovare
qualsiasi cosa in casa o nei cassetti quando l'uomo sembra
non vedere nulla!
Si è ipotizzato che le maggiori capacità verbali della donna
siano legate alle sue dimensioni corporee. L'uomo aveva
la forza fisica per lottare con i suoi simili, la donna
usava invece il linguaggio per discutere e convincere; inoltre,
aveva modo di utilizzarlo, a differenza dell'uomo che nei
momenti di pericolo doveva restare per lo più in silenzio.
Oggi in situazioni di stress l'uomo tende a tacere e si
ritira nella sua tana per recuperare le energie, mentre
la donna si è adattata imparando a esternare le tensioni
che l'affliggono. Comunicando agli altri i suoi problemi,
riesce più facilmente a ottenerne l'aiuto. Se non parlasse,
nessuno saprebbe quello di cui ha bisogno.
Il cervello si è dunque sviluppato in modo diverso nei due sessi
per ragioni di sopravvivenza. Gli adattamenti cui è andato
incontro si sono verificati nel corso di migliaia di anni
ed è pertanto assurdo pensare che possa modificarsi d'un
tratto, in conformità con i profondi cambiamenti di ruolo
avvenuti negli ultimi decenni.
- Il cervello maschile si concentra su un
compito alla volta, quello femminile tende a svolgere più
compiti.
Il cervello femminile ha un corpo calloso più grande. Tale struttura,
costituita da un fascio di nervi che collega i due emisferi
cerebrali, consente la comunicazione tra essi ed è del 25
percento più grande di quello dell'uomo. Praticamente questo
significa che gli uomini non associano sentimenti e pensieri
con la stessa rapidità delle donne. Il cervello femminile
ha, per così dire, immense autostrade che collegano la sfera
emozionale con il linguaggio, mentre in quello maschile
ci sono solo strade secondarie costellate di stop. Secondo
alcuni ricercatori l'integrazione dei due emisferi potrebbe
spiegare l'«intuito femminile», che sarebbe quindi frutto
di un'attività di elaborazione dell'intero cervello.
La presenza di maggiori collegamenti tra le aree cerebrali potenzia
la capacità femminile di svolgere più compiti nello stesso
momento. Quando una donna ascolta, nel contempo pensa, ricorda
e prova sentimenti.
Il cervello dell'uomo è altamente specializzato: usa una parte specifica
di un singolo emisfero per svolgere un determinato compito.
Il cervello della donna si attiva in modo più generico e
utilizza entrambi gli emisferi per svolgere più compiti.
Questa differenza neurologica consente agli uomini di concentrarsi
e di escludere qualsiasi fonte di distrazione per lunghi
periodi di tempo; le donne, d'altro canto, tendono a vedere
ogni cosa in un contesto più vasto, da un punto di vista
più ampio.
L'uomo, che tende a fare una sola cosa alla volta, mentalmente e concretamente,
è facile che si dimentichi della partner e delle sue necessità.
Alla luce di quanto poc’anzi ricordato, non dovrebbe offendersi se
a una sua domanda il partner, impegnato in un’attività,
appare infastidito: per lei è semplice spostare l'attenzione
quando viene interrotta, per lui è molto più complicato.
Se questi assume un'aria seccata, dovrebbe ricordare che
per l'uomo è molto più difficile voltare pagina.
In modo analogo, la donna si irrita quando l'uomo cerca di limitare
la conversazione a un argomento soltanto: talora la interrompe,
le chiede di andare al sodo, di non inserire riferimenti
tra parentesi quando sta parlando di un argomento o le domanda
che cosa voglia da lui, affermazione che la donna interpreta
come un invito a smettere di parlare.
Lui ritiene che non sia necessario continuare a parlare perché ha capito;
lei, che è ancora impegnata a elaborare quello che si propone
di dire, sa invece che non può aver capito tutto. Quando
una donna si esprime, l'argomento non è mai unico. Se l'uomo
dedicasse più tempo ad ascoltare tutte le sfumature del
discorso, potrebbe aiutarla a recuperare una prospettiva
più equilibrata e serena.
Da parte sua, la donna dovrebbe interrompere il meno possibile un uomo
concentrato in un'attività, per aiutarlo ad alleviare la
tensione. Lasciare un uomo solo e ignorarlo è talvolta la
strategia migliore per dargli una mano. Quando comprendiamo
che tali differenze sono dettate dalla diversità del nostro
cervello, superiamo il risentimento e scopriamo sistemi
pratici per interagire con il partner.
Tale differenza strutturale ha un'altra implicazione importante per
quanto concerne l'alleviamento della tensione: un uomo riesce
con più facilità a scollegarsi dall'emisfero sinistro preposto
a gestire questioni serie, di responsabilità. Quando vive
un periodo di forti pressioni, rivolge spesso la sua attenzione
a un hobby o alla tv e si rilassa. Passa in sostanza dall'emisfero
sinistro, logico, pratico, legato alla realtà, a quello
destro, associato a sentimenti, fantasie e alla tendenza
a correre rischi. Nel momento in cui effettua la commutazione,
si allontana in modo automatico dalle tensioni generate
dalle sue responsabilità. Grazie a questo sistema l'uomo
può dunque prendere le distanze dalle preoccupazioni quotidiane
con maggiore facilità.
La donna non è altrettanto fortunata, dato che il tessuto connettivo
presente tra i due emisferi non le consente di scollegarsi
con la medesima rapidità. Quando attiva l'emisfero destro
nel tentativo di rilassarsi o di divertirsi, resta sempre
connessa con la parte analitica e razionale del cervello.
Dal punto di vista pratico, quando diviene consapevole di tale differenza,
l'uomo si rende conto dell'inutilità di fare commenti quali,
«lascia perdere» o «non ti preoccupare» mentre parla con
una donna. Lei non riesce a scollegarsi con altrettanta
semplicità, ma è indotta a esternare le sue preoccupazioni.
Se un uomo non riesce a risolvere un problema, se ne dimentica
finché non trova una via d'uscita; se una donna non riesce
a risolvere un problema, ritiene che «almeno se ne possa
parlare». Discuterne con qualcuno che ha a cuore il suo
benessere attiva i neurotrasmettitori necessari per controllare
la situazione. Ricordando i problemi che la affliggono,
la donna riesce in realtà a liberarsi dalla morsa che l'attanaglia
e le altera l'umore.
- La sostanza bianca e la sostanza grigia.
Uomini e donne possiedono un cervello diverso, capace di pari
intelligenza. L’uomo ha una sostanza grigia 6,5 volte
più estesa di quella femminile; la donna ha una sostanza
bianca quasi dieci volte più grande di quella maschile.
I centri di elaborazione delle informazioni sono localizzati
nella sostanza grigia. I collegamenti, o reti, tra di essi
sono invece composti da sostanza bianca. Tali differenze
spiegano perché l'uomo tenda a eccellere nei compiti che
implicano un'elaborazione effettuata dalla sostanza grigia
- in matematica, per esempio - mentre le donne sono più
abili a integrare e assimilare i dati necessari per il linguaggio,
provenienti da varie regioni della sostanza grigia, grazie
al maggior numero di connessioni cerebrali formate da sostanza
bianca.
La diversa costituzione cerebrale spiega perché comunichiamo
in modo tanto dissimile. Il cervello femminile riesce a
collegare tutto quanto. Più una donna ha a cuore qualcosa,
più la connette con tutte le altre informazioni presenti
nel suo cervello.
Siccome l’uomo spesso non ha nulla da dire, la donna presume
che non voglia discutere, quando in realtà non ha commenti
da fare. Se invece è al corrente delle diversità poc'anzi
illustrate, capisce che è interessato ad ascoltare la sua
opinione, anche se non ha niente da aggiungere. Quando una
donna smette di pretendere che il partner sia più loquace,
non solo questi apprezza la sua disponibilità al dialogo
ma a poco a poco diventa più ricettivo.
Lo stesso vale quando gli chiede della giornata trascorsa o di
un viaggio che ha intrapreso: se l'uomo ha poco da dire,
non nasconde volutamente qualcosa. Significa che ha dato
scarso peso ai fatti accaduti e di conseguenza non ricorda
molto. La donna invece non vede l'ora di descrivere tutto:
il processo di comunicazione la aiuta a ridurre i livelli
di stress.
Due regioni del cervello, l'area di Broca nel lobo frontale
e l'area di Wernicke in quello temporale, sono associate
al linguaggio; nella donna sono più grandi, il che ne spiega
la loquacità. I ricercatori hanno individuato sei o sette
centri del linguaggio in entrambi gli emisferi del cervello
femminile. Nell'uomo il linguaggio è localizzato solo nell’emisfero
sinistro; dato che possiede un minor numero di centri specializzati,
non solo ha maggiore difficoltà a esprimere quello che sente
ma non ne avverte nemmeno la necessità.
I centri maschili del linguaggio si attivano in particolare,
per risolvere un problema. Alcuni uomini sono più loquaci
all'inizio di una relazione perché in tale fase si presentano
e parlare è un modo per «risolvere il problema», ossia aiutare
la donna a fare la loro conoscenza e riuscire a capire che
cosa provano per lei. Risolto il problema, i centri del
linguaggio non si attivano tanto facilmente. In modo analogo,
il centro dell'ascolto si attiva soprattutto in presenza
di una difficoltà da superare.
Il cervello femminile è strutturato per comunicare ed esprimere
sentimenti. Rispetto a quello maschile, è molto più attivo,
sempre impegnato a coordinare reazioni e percezioni. Quando
una donna parla, molte aree vengono attivate completamente.
L'uomo non è altrettanto pronto a collegare i sentimenti
con i pensieri o a esprimere quello che prova, e tale differenza
è fonte di notevole attrito nelle relazioni. Se tuttavia
una donna comprende che il partner non le nasconde nulla
quando è silenzioso, può liberarsi del senso di frustrazione
che prova quando cerca di indurlo a descriverle in dettaglio
la giornata.
Con la pratica un uomo può imparare ad ascoltare, il che rappresenta
uno dei modi più efficaci per aiutare la donna. Lei apprezza
un uomo capace di aprirsi e di comunicare pensieri e sentimenti,
ma finché non si sentirà ascoltata non riuscirà a rilassarsi.
Inoltre, a mano a mano che l'uomo diventa più abile ad ascoltare,
impara ad aprire il suo cuore, purché la donna sappia apprezzarne
l'impegno.
Il lobulo parietale inferiore (Lpi) è una regione presente
in entrambi gli emisferi cerebrali, localizzata poco al
di sopra delle orecchie. Le sue dimensioni sono legate alle
capacità matematiche. Il lobulo parietale inferiore sinistro,
più sviluppato nell’uomo, interviene nella percezione del
tempo e della velocità, nonché nella capacità di ruotare
le figure tridimensionali. Tali abilità sono fortemente
correlate con la passione maschile per i videogame: più
del 90 percento degli utenti è rappresentato da uomini!
Questa è anche la ragione per cui l'uomo sembra sollecitare la
donna, quando parla o deve prendere una decisione ad arrivare
al punto: è attento al tempo che impiega per farlo. Mentre
la ascolta, cerca inoltre di stabilire come intervenire
per risolvere quanto prima il problema. Questo atteggiamento
non nasce dunque dal disinteresse, ma dall'interesse che
ha per lei: desidera aiutarla, pur senza rendersi conto
che allo scopo sarebbe meglio porle più domande invece che
esortarla ad arrivare al sodo.
Il Lpi consente al cervello di elaborare le informazioni provenienti
dai cinque sensi. Il Lpi destro, dominante nelle donne,
è associato alla memoria e alla valutazione delle relazioni
spaziali, nonché alla percezione dei sentimenti: il punto
di forza delle venusiane!
Se l'uomo è abile nel seguire da lontano il pallone in un campo
di calcio, la donna è maestra nel rilevare le sfumature
dei sentimenti suoi e altrui.
L'amigdala, una struttura a forma di mandorla presente
nella parte anteriore del cervello, poco al di sotto della
sua superficie, controlla la risposta al pericolo ed esercita
la sua azione in modo diverso nell'uomo e nella donna. Il
destro è più attivo negli uomini e presenta più connessioni
con altre zone cerebrali; il lato sinistro è invece più
attivo nelle donne. Il cervello maschile possiede più collegamenti
tra l'amigdala e la corteccia visiva, il che significa che
l'uomo è più reattivo agli stimoli visivi rispetto alla
donna.
Questo spiega perché tenda maggiormente a guardare le altre donne:
in tal modo il suo cervello si mantiene più attivo. Quando
un uomo si trova di fronte a una sfida - e una donna lo
è! - la sua corteccia visiva viene stimolata. L'istinto
di guardare le altre donne non indica - disamore per la
partner, al contrario è una semplice manifestazione di quanta
energia generi quest'impulso nel suo cervello. L'uomo non
deve tuttavia dimostrarsi insensibile. Quando guarda un'altra
donna, dovrebbe mantenere un atteggiamento di rispetto nei
confronti della partner, evitando di prolungare l'occhiata
e, in ogni caso, subito dopo dimostrarle un po' più di affetto
e attenzione.
è un bene che l'uomo sia attratto dalle donne: anche perché altrimenti
non sarebbe stato attratto neanche da sua moglie. Per il
semplice fatto di reagire visivamente ad altre donne, non
significa che non sia attratto dalla partner o non la ami.
Se, quando lei è presente, non si sente sicuro nel dimostrare
la sua attrazione verso le altre donne, finirà per comportarsi
freddamente con lei.
Nel cervello maschile l'amigdala è inoltre direttamente
connessa con il centro dell'azione, il che rende in genere
l'uomo più impaziente o impulsivo di fronte a un problema
urgente da risolvere.
Nel cervello femminile l'amigdala sinistra, più attiva, è collegata
con altre regioni cerebrali tra cui l'ipotalamo, il quale
riceve i segnali sensoriali dal corpo più che dall'ambiente
esterno. L'amigdala femminile quindi è direttamente legata
alle aree che elaborano i sentimenti più che le azioni.
Nella donna la connessione con l'emisfero sinistro controlla
i processi corporei; per questo risulta particolarmente
sensibile su quanto avviene all'interno dell'organismo.
Secondo alcuni ricercatori tale differenza si è sviluppata
perché il corpo femminile deve affrontare fattori traumatici
come la gravidanza e il parto. Nel cervello maschile le
aree associate all'amigdala reagiscono invece all’ambiente
esterno.
Come già osservato, la sua amigdala, grande quasi il doppio di
quella femminile, è connessa con i centri visivi e dell’azione
votati alla «ricerca di una soluzione». L’amigdala femminile
è viceversa associata ad altre parti del cervello che controllano
i sentimenti più che le azioni. Quando lui si sente indotto
ad agire, lei preferisce analizzare ulteriormente il suo
stato d'animo.
Il cervello femminile è concepito per cogliere e rievocare i
sentimenti con maggiore intensità rispetto a quello maschile.
Le donne tendono ad avere ricordi più vividi e profondi
dei fatti legati a sentimenti rispetto agli uomini. Sono
inoltre in grado di rievocarli più rapidamente. I ricordi
infine sono più dettagliati e intensi; nei momenti di stress
possono letteralmente invadere la mente di una donna.
La capacità della donna di ricordare offese, torti e liti del passato
ha dunque una spiegazione fisica. L'amigdala svolge un ruolo
fondamentale nelle risposte emozionali nonché nella memoria
emozionale. Le connessioni neurali con il resto del cervello
fanno sì che risponda rapidamente agli stimoli sensoriali
e influenzi le reazioni psicologiche e comportamentali della
persona.
Così come ricorda i sentimenti negativi, quando è più serena
la donna ha una maggiore capacità di rammentare le cose
positive che l'uomo ha fatto ed è proprio questa caratteristica
che la rende tanto attraente agli occhi maschili: l'uomo
infatti dimentica facilmente i risultati conseguiti, ma
le manifestazioni affettuose della partner gli ricordano
l'importanza del suo ruolo.
Le donne che sperano che in un legame gli uomini dimostrino la
loro stessa intensità e la loro stessa attenzione resteranno
deluse. Quando tuttavia si rendono conto di tale differenza,
possono sempre variare le loro aspettative: non si tratta
di ridimensionarle, solo di adattarle in modo che risultino
realistiche. Per esempio, una donna ricorda molto bene e
con gioia un momento particolarmente romantico e si avvilisce
quando si accorge che il partner lo ha completamente rimosso.
Invece di sentirsi ferita o arrabbiata, dovrebbe ricordare
che il cervello maschile e quello femminile sono diversi.
Come già osservato, se accettiamo la realtà, anche se è
molto meno romantica di un film, possiamo sperimentare il
profondo appagamento del vero amore, che non chiede a nessuno
di essere perfetto.
Il sistema limbico, composto da ipotalamo, ippocampo e
amigdala, è la sede dei sentimenti e degli stimoli. Una
donna possiede un sistema limbico più vasto ed esteso
che le consente una percezione più intensa dei sentimenti.
La sua capacità di instaurare legami e di sentirsi vicina
agli altri ha origine proprio in tale zona del cervello.
Il maggior sviluppo cui questa è andata incontro la renderebbe
tuttavia più vulnerabile alla depressione; viceversa, se
corroborata dall'affetto e da sentimenti positivi, la donna
può raggiungere un livello di appagamento molto maggiore
dell'uomo. Anche per questo l'uomo ne è così attratto: vedendone
la straordinaria capacità di gioia, serenità e autorealizzazione,
si rende conto che può fare molto per stimolarla. Dal canto
suo, quando la donna sì prende spiritualmente cura del partner,
trova in sé una pace ancora più profonda.
Se desideriamo crescere e non solo sopravvivere, dobbiamo rivedere
le nostre capacità relazionali in modo che esprimano le
nostre abilità, tendenze ed esigenze naturali.
Quando comprendiamo le differenze sostanziali esistenti tra i
due sessi, riusciamo a interpretare il comportamento del
partner in un'ottica più positiva e a liberarci dell'aspettativa
utopistica che possa pensare, percepire e agire come noi.
A questo punto si può iniziare a usare nuovi sistemi e strategie per
sostenersi vicendevolmente. Il modo più efficace per farlo
è rispettare le diversità insite nel nostro cervello. Invece
di scontrarci per cercare di ottenere di più dal partner,
ci concentreremo su un solo obiettivo: creare l'armonia,
dando a noi stessi quello di cui abbiamo bisogno per poter
in seguito dare di più al partner.
Quando arriviamo a capire che il cervello femminile e quello maschile
sono fatti per completarsi, ogni conflittualità scompare.
La donna vuol essere felice e l'uomo desidera che lo sia;
quando lei è felice, lo sono entrambi.
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C: Gli ormoni
Gli ormoni sono messaggeri che agiscono da catalizzatori delle variazioni
chimiche che avvengono a livello cellulare e influenzano
la crescita, lo sviluppo, l'energia e l'umore. Quando siamo
innamorati, ci sentiamo al settimo cielo: ci abbandoniamo
alla passione e di conseguenza tendiamo con più facilità
ad accettare o a ignorare le nostre differenze. Nelle prime
fasi di un legame siamo ansiosi di soddisfare le esigenze
del partner. Quando l'uomo si prende cura della donna, nel
suo organismo si attivano particolari ormoni; in modo analogo,
altri ormoni vengono stimolati nella donna che beneficia
delle sue premure. All'inizio di una relazione dunque tali
ormoni sono elevati e contribuiscono a ridurre lo stress,
il caos e le tensioni della vita quotidiana.
Passata la novità dei primi tempi, si instaura un senso di familiarità
e routine. Gli ormoni del benessere cominciano a diminuire
e i livelli di stress ad aumentare. è come se l'amore ci
regalasse tre anni di ormoni della felicità; quando però
termina questa sorta di luna di miele, dobbiamo guadagnarceli.
C1- Adrenalina e Cortisolo.
Ingorghi, bollette da pagare, case da pulire, tensioni sul lavoro,
una valanga di cose da fare, scadenze, mancanza di aiuti,
bambini che piangono... sono certamente alcune delle numerose
cause di tensione nella vita quotidiana. Il corpo umano
reagisce producendo adrenalina e cortisolo, due ormoni secreti
dalle ghiandole surrenali che possono a poco a poco diminuire
la riserva di endorfine, i cosiddetti ormoni del benessere.
Se ci troviamo in condizioni di pericolo, le ghiandole surrenali liberano
adrenalina, cortisolo e altri ormoni per conferirci una
carica improvvisa e temporanea di energia oltre a un'adeguata
lucidità mentale. Per i nostri avi tali ormoni rappresentavano
un sistema di sopravvivenza nelle situazioni rischiose:
o riuscivano a fuggire o venivano divorati. Quando vengono
rilasciati adrenalina e cortisolo, l'energia in più viene
indirizzata al cervello e ai muscoli per acuire i sensi,
aumentare la forza e prolungare la resistenza. In questo
processo viene inoltre deviata l'energia da altri apparati
e sistemi: digestione e altre funzioni secondarie vengono,
per esempio, rallentate.
Adrenalina e cortisolo assolvono un'importante funzione di sopravvivenza
nelle situazioni in cui la vita è a rischio; l'organismo
tuttavia non è concepito per adattarsi alla liberazione
continua degli ormoni dello stress. Se siamo sottoposti
a tensioni incessanti ma non a pericoli, tali ormoni vengono
ugualmente rilasciati e nel tempo finiscono per compromettere
l'apparato digerente e il sistema immunitario. Ne conseguono
una diminuzione del livello di energia e un aumento della
vulnerabilità alle malattie. In presenza di stress prolungati
cortisolo e adrenalina determinano fluttuazioni indesiderate
della glicemia, responsabili di variazioni dell'umore, lievi
forme depressive, senso di inquietudine, irritabilità, ansia
e malessere generale. Tutti questi fattori possono influenzare
le nostre relazioni:
1. La depressione lieve, che inibisce la passione.
2. Il senso di inquietudine, che ci rende impazienti e inflessibili.
3. Malessere, ansia e panico, che riducono notevolmente
la nostra capacità d'essere felici.
4. L'irritabilità, che mina l'affetto, l'apprezzamento per
l'altro e la premurosità nei suoi confronti.
5. La minore energia, che ci impedisce di donarci liberamente
all'altro.
6. In presenza di fluttuazioni glicemiche diventiamo indifferenti
o siamo soggetti a troppi sbalzi d'umore.
7. L'uomo perde interesse per la relazione, mentre la donna
si sente sopraffatta: ha troppe cose da fare e non ha il
tempo o l’aiuto necessari.
Quando individuiamo questi sintomi, comprendiamo perché molte relazioni
finiscano.
Tra cortisolo, obesità e aumento del grasso immagazzinato nel corpo
c'è un nesso. Livelli elevati di tale ormone tendono a favorire
l'accumulo di grasso nella regione addominale, che è ritenuto
dannoso in quanto predisponente a ictus e attacchi cardiaci.
La presenza di un alto tasso di cortisolo è inoltre responsabile delle
cattive abitudini alimentari. Le donne con cortisolo elevato
dovuto allo stress tendono a mangiare cibi ricchi di grassi
o di carboidrati raffinati rispetto a quelle con una minore
quantità di cortisolo nell'organismo. Avete notato che quando
siete stanchi o tesi andate alla ricerca di cibi contenenti
carboidrati raffinati come biscotti, patatine o bevande
gassate? Questo perché in condizioni di stress l'organismo
trae energia da tali sostanze.
Il cortisolo stimola la secrezione di insulina, che a sua volta aumenta
l'appetito. Questo terribile circolo vizioso porta a ingrassare
e può alla fine causare l'insorgenza di diabete e di numerose
altre malattie. Gli effetti dell'incremento di tale ormone
evidenziano l'importanza di seguire una dieta sana nei periodi
di stress: in queste circostanze ci sembra di non avere
il tempo di mangiare o di cucinare piatti salutari, invece
dovremmo ricordarci che un'alimentazione corretta diventa
ancor più importante quando viviamo momenti di tensione.
Una tecnica per capire quali cibi siano controindicati è
osservare che cosa mangiamo quando siamo sotto pressione:
sono proprio questi gli alimenti che ci fanno sentire peggio
e aumentare di peso.
Diciamolo chiaramente: quando siamo in forma, ci sentiamo non solo
meglio ma anche più attraenti, e quando ci sentiamo attraenti,
il partner è effettivamente più attratto da noi!
Per poter invecchiare insieme, sani e innamorati come agli inizi, è
dunque importante imparare a controllare lo stress e saremo
non solo più sani ma anche più dinamici, pazienti e felici,
oltre a vivere una vita di maggiore passione.
Una delle grandi differenze tra uomini e donne è rappresentata dal
fatto che nei momenti di stress le donne producono più cortisolo,
il che spiega in parte perché abbiano maggiori problemi
di peso. Quando il cortisolo è elevato, bruciamo solo carboidrati
o zuccheri per ricavare energia invece di utilizzare una
combinazione corretta di carboidrati e grassi. Nel caso
in cui questi ultimi non vengano efficacemente utilizzati,
non solo è più difficile dimagrire ma si ha anche minore
apporto energetico. I grassi forniscono venti volte più
energia dei carboidrati.
L'aumento del cortisolo ha un altro grave effetto sul corpo femminile:
il prodotto secondario dell'utilizzo dei carboidrati è l'acido
lattico. Se l'organismo di una donna brucia carboidrati
al posto dei grassi, il livello di acido lattico sale; quando
raggiunge quantità eccessive, il calcio presente nelle ossa
viene liberato per neutralizzarlo. Questo spiega perché
l'80 percento dei soggetti affetti da osteoporosi è di sesso
femminile.
C2- Testosterone e Ossitocina.
All'inizio di una relazione l'uomo è eccitato e motivato dalla sfida
di conquistare l'affetto della donna, il che stimola automaticamente
la produzione di testosterone, ormone che gli conferisce
un senso di forza e benessere. Quando il suo livello è normale,
l'uomo è pieno di entusiasmo e si dimostra più premuroso
e attratto dalla partner.
Quando con il tempo comincia la routine e il senso di sfida si affievolisce,
il livello di testosterone si riduce: è questa la fase in
cui termina la luna di miele e l'uomo va in cerca di stimoli
per aumentarlo nuovamente. Il lavoro gli offre quasi sempre
nuove sfide che attirano il suo interesse e incrementano
il tasso di testosterone. Nel momento in cui passa dall'estasi
dell'innamoramento all'entusiasmo lavorativo, va incontro
a un calo di passione a livello biologico.
In modo analogo, quando una donna arriva a conoscere il partner e si
sente sicura di lui, nel suo corpo aumenta la produzione
di ossitocina, il cosiddetto ormone delle coccole. Così
come l'uomo reagisce al livello di testosterone, la donna
si sente più dinamica, più felice, più flessibile e prova
maggiore attrazione per il partner quando ha una maggiore
quantità di ossitocina in corpo.
Con il passare del tempo, posta di fronte alla realtà che spesso smentisce
le sue aspettative, si convince che non tutte le sue esigenze
potranno essere soddisfatte. Speranza, fiducia e ottimismo
si riducono di conseguenza, il che influenza il tasso di
ossitocina. La routine quotidiana perde un po' della sua
magia, che lei cerca di recuperare dedicandosi maggiormente
al rapporto; quando tuttavia i suoi tentativi non vengono
corrisposti, entusiasmo e motivazione vacillano. L'atteggiamento
distaccato dell'uomo e la sempre maggiore attenzione che
la donna pone sulla mancanza di contatto finiscono inevitabilmente
per generare tensioni nella coppia. Se si esaminano con
più attenzione gli effetti del testosterone e dell'ossitocína,
si può comprendere meglio la diversa risposta allo stress
di uomini e donne e trovare il modo di sfruttarla per raggiungere
l'armonia nel rapporto.
- Testosterone, il re
degli ormoni.
Il testosterone, l'ormone maschile più importante, è uno dei fattori
chiave che determinano i tratti sessuali dell'uomo, tra
i quali il carattere dominante, la forza fisica ed emotiva,
la forma corporea, la pelosità, il tono di voce, l'odore
e la performance sessuale. L'ormone influenza anche la sicurezza
di sé, lo spirito d'iniziativa, la competitività, la creatività,
l'intelletto e la capacità di concepire e attuare nuove
idee. Anche le donne possiedono una certa quantità di testosterone,
ma rispetto a loro un uomo adulto ne produce venti, trenta
volte di più. Il testosterone è importante ai fini della
buona salute generale e contribuisce allo sviluppo di ossa
e muscoli. Con il giusto livello di testosterone, un uomo
è in grado di controllare lo stress. Questo è l'aspetto
fondamentale: l'ormone non deve essere troppo né troppo
poco.
Il testosterone infatti può aumentare significativamente in caso di
stress acuti e potenziare l'aggressività. Dalle ricerche
è emerso che molti uomini sono affetti da stress cronico,
il che determina una drastica diminuzione di tale ormone.
Il fenomeno si associa alla cosiddetta sindrome dell'uomo
irritabile, caratterizzata da asocialità, suscettibilità
e depressione.
Nell'uomo un livello normale di testosterone si associa a una sensazione
di appagamento. Per star bene in un rapporto di coppia,
l'uomo deve sapere di poter soddisfare le esigenze della
partner. Quando lei gli dimostra fiducia, consenso e apprezzamento,
non solo ne arricchisce lo spirito ma contrasta gli effetti
dello stress contribuendo a mantenere un livello adeguato
di testosterone nel suo organismo.
Spesso un uomo innamorato si tormenta all'idea di rendere felice la
donna. La sfida rappresentata dalla relazione genera in
lui un'ondata di sentimenti positivi e un incremento di
testosterone. Quando percepisce di poter ottenere quello
che vuole, la produzione dell'ormone aumenta; quando invece
avverte il contrario, sale lo stress e il testosterone si
riduce.
Più un uomo si sente capace e sa di avere successo nel rapporto, più
il livello dell'ormone si manterrà a livelli adeguati. La
sicurezza di sé stimola il testosterone e i comportamenti
che ne inducono la produzione aumentano a loro volta la
sicurezza che un uomo ha di sé. Vale in entrambi i sensi.
Quando un uomo percepisce di avere successo, gode di maggiore
energia e benessere perché i livelli di testosterone sono
normali. Se invece ha la sensazione di essere inetto, energia
e interesse calano di pari passo con la quantità dell'ormone.
Per questo per un uomo è molto importante essere accettato
e apprezzato.
Quando l'uomo sente di non avere successo sul lavoro o si preoccupa
per problemi che non è in grado di risolvere, il livello
di testosterone comincia a diminuire e finché non tornerà
normale egli si sentirà giù di morale. Gli uomini depressi
hanno in effetti una scarsa quantità di testosterone.
Questa dinamica spiega anche perché l'uomo prenda spesso le distanze
da un problema e per un po' se ne dimentichi. Dedicandosi
a un'altra attività meno impegnativa, riesce con facilità
a riconquistare la sicurezza di sé e quindi a ripristinare
il tasso di testosterone. A quel punto potrà riprendere
in mano il problema e risolverlo in modo più efficace.
L'ambiente lavorativo tradizionale, dominato dagli uomini, presenta
un'ampia gamma di attività, sfide, regole e situazioni adatte
a stimolare la produzione di testosterone, tra cui:
• Definizione degli obiettivi
• Competizione
• Risoluzione di problemi
• Responsabilità
• Rischio
• Pericolo
• Posizioni di predominio
• Successo
• Efficienza
• Urgenza
• Denaro
• Conquista
• Progetti
• Risultati finali
• Potere
Se un uomo si sente sicuro
delle sue capacità, tali fattori stimoleranno la secrezione
di testosterone e lo entusiasmeranno, riducendo gli effetti
devastanti dello stress. Gli stessi fattori però possono
essere fonte di depressione se non ha fiducia in se stesso.
Sviluppare e mantenere la sicurezza di sé è una delle maggiori
difficoltà che l'uomo incontra nella vita: da essa dipendono
il suo successo o il suo fallimento, il suo entusiasmo o
la sua depressione.
In tutti gli uomini i livelli di testosterone si riducono nel corso
della giornata. L'ormone segue infatti un ciclo naturale
e raggiunge un picco al mattino. Lavorando l'uomo esaurisce
le sue riserve, e quando termina ha bisogno di rilassarsi
per ripristinarle; questo processo si avvia di solito al
tramonto. Quando si trova nella fase di recupero, l'uomo
non segue più l'istinto che lo porta a essere responsabile,
il che permette ai livelli ormonali di normalizzarsi. Allo
scopo può fare un sonnellino, impegnarsi in qualcosa di
semplice o svagarsi guardando la tv e leggendo il giornale.
Se invece non si concede un po' di tempo per recuperare, il livello
di testosterone si abbassa ancora, fatto che compromette
non solo il desiderio sessuale ma anche l'umore: l'uomo
diventa cupo, scontroso, irritabile o passivo. La donna
non capisce istintivamente il bisogno maschile di relax,
perché il suo benessere non dipende dalla normalizzazione
dei livelli di testosterone.
Spesso pensa quindi che il marito sia pigro, quando in realtà segue
solo l'imperativo biologico a riposare. La donna produce
testosterone, che tuttavia nel suo caso è scarsamente correlato
con lo stress. L'ormone che ha una funzione equivalente
nell'organismo femminile è l'ossitocina.
- Ossitocina, l’
ormone delle coccole.
L'ossitocina, nota anche come ormone dell'attaccamento,
viene prodotta in gran quantità durante il parto, la lattazione
e l'orgasmo, in entrambi i sessi. Nella donna i livelli
di ossitocina possono aumentare durante un massaggio rilassante
e diminuire in situazioni di trascuratezza e abbandono.
Tale ormone influenza i legami interpersonali, la fiducia
e il riconoscimento sociale. Nella donna stimola il comportamento
materno e induce l'eccitazione sessuale; riduce inoltre
la pressione sanguigna, il tasso di cortisolo e la sensazione
di paura. Gli studi condotti sull'argomento hanno dimostrato
che uomini e animali con livelli elevati di ossitocina sono
più calmi, meno ansiosi e più inclini a socializzare.
Uomini e donne hanno in media la stessa quantità di ossitocina nel
sangue, ma le donne possiedono più estrogeni che ne potenziano
l'efficacia. Inoltre, il testosterone presente nell'uomo
contrasta l'effetto calmante dell'ossitocina. La modalità
in cui questa interagisce con estrogeni e testosterone spiega
la diversa reazione allo stress di uomini e donne.
Si è scoperto che l'ossitocina diminuisce lo stress nella donna ma
non ha lo stesso effetto sull'uomo. Stimolare una produzione
eccessiva di tale ormone negli uomini può in realtà ridurne
il livello di testosterone; in modo analogo, nella donna
una quantità eccessiva di testosterone può compromettere
l'efficacia dell'ossitocina ai fini della gestione dello
stress.
L'ossitocina genera sentimenti di attaccamento; non a caso aumenta
quando la donna crea un legame di amicizia, condivisione,
aiuto o affetto e diminuisce quando invece perde qualcuno
o subisce una perdita di qualche tipo, si separa o si sente
sola, ignorata, rifiutata, disarmata e insignificante. Una
donna innamorata presenta un livello elevato di ossitocina:
arde dal desiderio di donare se stessa e di trascorrere
più tempo con il partner.
Per star bene in una relazione, la donna deve sapere che il partner
si dedica a lei con altrettanta cura. Questo tipo di sostegno
influenza direttamente i livelli di ossitocina del suo organismo,
il che a sua volta riduce lo stress da cui è afflitta. Se
dal partner arrivano messaggi di interessamento, comprensione
e rispetto, nella coppia si crea un legame di fiducia che
nutre lo spirito della donna e ne aumenta l'ossitocina.
Questa aspettativa ha però l'effetto contrario quando una donna si
attende dall'uomo più di quello che può darle: a quel punto
la delusione limita la produzione di ossitocina.
Quando, invece di ricercare altri tipi di sostegno, pretende inconsapevolmente
che sia l'uomo l'unica fonte utile per stimolare l'ossitocina,
predispone la strada per il suo fallimento.
Esistono diversi modi in cui la donna può incrementare l'ossitocina
presente nel suo organismo: per esempio, aiutando qualcuno.
In questo caso si adopera perché ha a cuore una persona,
non perché viene pagata o perché deve svolgere il suo lavoro.
Quando diamo per avere in cambio qualcosa, aumentiamo il
testosterone, non l'ossitocina. Se una donna sente di non
ricevere abbastanza da una relazione, si dona al partner
in modo limitato: in altre parole, è più concentrata su
quello che riceve in cambio. Il suo donare non disinteressato
stimola ben poco la produzione di ossitocina; la sua produzione
è minata dalla negatività e dalla rabbia. Quando invece
doniamo in modo incondizionato, l'ormone aumenta notevolmente:
ciò si verifica nel caso in cui ci dedichiamo agli altri,
condividiamo e creiamo legami di amicizia senza nutrire
aspettative. Così come aumenta quando doniamo qualcosa agli
altri, la produzione di ossitocina si incrementa anche quando
doniamo qualcosa a noi stessi.
In passato nelle comunità femminili, dove le donne lavoravano
allevando nel contempo i figli e aiutandosi a vicenda, erano
presenti attività, comportamenti e fattori che favorivano
la liberazione di tale ormone:
• Condivisione
• Dialogo
• Sicurezza
• Pulizia
• Bellezza
• Fiducia
• Lavoro di squadra
• Interessamento agli altri
• Condivisione delle responsabilità
• Coerenza
• Elogi
• Affetto
• Virtù
• Attività educativa
• Sostegno
• Cooperazione
• Impegno collettivo
• Routine, ritmo e regolarità
A casa, come del resto in una relazione, il corpo femminile
produce ossitocina quando la donna si sente libera di donare
a se stessa e agli altri. Se invece è indaffarata, sopraffatta
o sotto pressione, esaurisce la riserva di ormoni utili
a controllare lo stress facendolo aumentare.
L'ossitocina inizia a normalizzarsi quando la donna si sente di nuovo
considerata, ascoltata e sostenuta. Al termine della giornata,
il pensiero di un semplice abbraccio, di due chiacchiere
e di un po' di affetto può essere davvero corroborante.
Quando una donna è convinta di non poter ricevere tra le
mura domestiche quello di cui ha bisogno, ogni sentimento
affettuoso scompare e il livello di ossitocina si riduce
drasticamente.
Partecipare ad attività lavorative che stimolano la produzione di testosterone
può ridurre il tasso di ossitocina nella donna. Quando torna
a casa con una scarsa quantità di ossitocina nell'organismo,
la donna vive come un peso il ruolo di compagna, madre,
amica e dispensatrice di affetto. Se presume di dover ancora
sbrigare molte incombenze senza avere né il tempo né le
energie sufficienti, lo stress di cui è vittima aumenta.
La donna vive in sostanza un'esperienza molto diversa dall'uomo.
Quando questi termina la giornata di lavoro, comincia già a rilassarsi.
Se a casa si sente sollecitato a fare di più, la sua attitudine
al riposo viene frustrata; posto di fronte ad altre responsabilità
e con poco tempo per riprendersi, ha sempre meno energie.
Invece di tornare a casa e trovare un ambiente affettuoso
e corroborante, uomini e donne si trovano quindi di fronte
a una nuova fonte di stress. Gli uomini sono quasi privi
di forze, le donne hanno bisogno del loro tempo e del loro
aiuto; di conseguenza entrambi ricevono sollecitazioni negative.
Le donne che valutano l'idea di divorziare affermano spesso di dare
in continuazione ma di non ricevere quello di cui hanno
bisogno. Aggiungono inoltre che notano l'indolenza del marito
e questo le demotiva ancora di più. Avendo l'impressione
che il partner non si curi delle sue esigenze, la donna
si sente sempre più insoddisfatta e carica di risentimento.
Può continuare ad amarlo ma desidera porre fine alla relazione
perché sente che non ha più nulla da dargli.
Stare insieme a lui non la aiuta più a ripristinare i livelli di ossitocina
dopo un'impegnativa giornata di lavoro. La sola idea di
poter essere ignorata o rifiutata induce un ulteriore abbassamento
dell'ormone e un aumento dello stress. Invece di rappresentare
una fonte di sostegno, il partner diventa così un ulteriore
fardello. Se viceversa questi riesce a comprendere le sue
necessità, è pronto ad abbracciarla quando si rivedono e
a passare un po' di tempo con lei per permetterle di parlare
della sua giornata, la produzione di ossitocina aumenta
e così il benessere della coppia. Dato che la donna sarà
altrettanto attenta alle esigenze di lui, non si dimostrerà
troppo esigente e lascerà che il partner si goda un momento
di riposo.
Il successo professionale è importante per una donna, ma non migliora
la qualità delle sue relazioni se questa non raggiunge un
equilibrio tra attività lavorative legate alla produzione
di testosterone e comportamenti utili a stimolare l'ossitocina.
Le prime possono ridurre lo stress nell'uomo, non nella
donna: per lei l'elemento fondamentale è infatti la qualità
delle relazioni.
C3- L'effetto degli ormoni.
La reazione del «combatti o fuggi» è una risposta automatica dell'intero
organismo a ciò che viene percepito come un attacco o una
minaccia per la sopravvivenza: ci prepara in sostanza a
difenderci ed è insita nel nostro cervello. Quando siamo
in pericolo, il sistema nervoso centrale si attiva; adrenalina,
cortisolo e altri ormoni vengono liberati nel sangue mentre
frequenza cardiaca, pressione sanguigna e respirazione aumentano.
Per consentirci di avere più energia per correre e lottare,
l'afflusso di sangue viene deviato dall'apparato digerente
ai muscoli e agli arti. l'attenzione si acuisce e gli impulsi
diventano più rapidi. In questo stato di allerta qualsiasi
cosa può essere percepita come un nemico o una minaccia
per la sopravvivenza. Tale reazione fisica è dunque un efficace
sistema di difesa nelle situazioni in cui c'è pericolo di
vita.
Oggi, a causa delle tensioni prolungate della vita moderna, gli ormoni
dannosi dello stress vengono secreti nel nostro corpo in
risposta a eventi che non rappresentano una vera minaccia
fisica. Non riusciamo a utilizzarli né a metabolizzarli
con l'attività fisica, né possiamo fuggire dalle minacce
percepite o combattere contro quanti consideriamo avversari.
Dobbiamo invece mantenere la calma quando veniamo biasimati
sul lavoro, dominare la rabbia quando restiamo imbottigliati
nel traffico, essere pazienti quando incappiamo in situazioni
spiacevoli che non possiamo evitare. Molti fattori che generano
tensione nella vita quotidiana attivano la reazione del
«combatti o fuggi» e possono indurci all'aggressività o
a comportamenti eccessivi. Questa reazione, inoltre, può
avere effetti devastanti a livello emozionale e psicologico:
abbiamo infatti la sensazione di passare da una crisi all'altra.
Per di più l'accumulo degli ormoni dello stress determina
la comparsa di disturbi quali cefalee, sindrome dell'intestino
irritabile, ipertensione, affaticamento cronico, depressione
e allergie.
La risposta a questo tipo di pressione è suddivisa in tre fasi: fisiologica,
psicologica e comportamentale.
- A livello fisico, l'organismo entra in stato di
allerta, passa poi alla fase di resistenza nella quale
inizia a rilassarsi, per giungere infine a una condizione
di spossatezza estrema.
- La risposta psicologica allo stress comporta sentimenti
di ansia, paura, rabbia, tensione, frustrazione, disperazione
e depressione.
A livello comportamentale tentiamo di alleviare i sentimenti
negativi causati dallo stress: mangiamo troppo o troppo
poco, beviamo o fumiamo troppo, assumiamo più farmaci
o attuiamo la reazione del «combatti o fuggi», rispettivamente,
dimostrandoci polemici o chiudendoci in noi stessi.
Quando l'uomo manifesta tale reazione, il suo organismo libera vasopressina
che viene potenziata dal testosterone. La combinazione di
tali ormoni sopprime la produzione di ossitocina, per questo
l'uomo ha più difficoltà a calmarsi: non possiede quel tranquillante
innato di cui dispone invece la donna per controllare lo
stress. Nello svolgimento delle attività quotidiane le donne
sono soggette a maggiori reazioni emotive ma nei momenti
di grave pericolo, quando gli uomini sono pronti a combattere,
sono spesso loro a calmare le acque.
Gli scienziati ritengono che le nostre antenate abbiano sviluppato
tale reazione allo stress per proteggersi durante la gravidanza,
l'allattamento e la cura dei figli. Nei momenti di tensione
la donna accudisce la prole e aiuta gli altri per salvaguardare
la sopravvivenza della specie. Dato che un gruppo ha più
probabilità di un individuo di evitare un pericolo, la sensibilità
e la capacità di intessere legami è un meccanismo protettivo
sia per la madre sia per il figlio. In passato, quando gli
uomini andavano a caccia, aiutare le altre donne era un
atto necessario per la sopravvivenza, dal momento che gravidanza,
allattamento e cura della prole rendevano una madre più
vulnerabile alle minacce esterne.
Creandosi una rete di sostegno, le donne godevano dunque di protezione
e assistenza maggiori per allevare i figli. Lavorare in
gruppo consentiva loro di raccogliere il cibo e di occuparsi
in modo più efficace del focolare. Nella preistoria gli
uomini tendevano a formare gruppi più grandi per ragioni
difensive e offensive, le donne gruppi più piccoli da cui
trarre sostegno emotivo e affettivo nei momenti di tensione.
Esse non possedevano forza, dimensioni corporee e massa muscolare tali
da potersi difendere alla stregua degli uomini. La reazione
del «combatti o fuggi» non avrebbe garantito la sopravvivenza
loro e dei loro figli, perché non avrebbero potuto metterla
in pratica in gravidanza né proteggere i bambini quando
erano impegnate ad allattarli o accudirli.
Questa reazione allo stress è ancora oggi evidente nel comportamento
femminile: invece di chiudersi in sé o di diventare aggressiva,
per alleviare la tensione la donna cerca il contatto sociale
soprattutto con altre donne e si dedica ai figli. Come osservato,
la produzione di ossitocina è direttamente legata ai comportamenti
e alle reazioni inerenti alla cura dell'altro. Le situazioni
in cui una donna si dedica agli altri o instaura contatti
a livello emozionale sono le più efficaci per stimolare
tale ormone.
Nel mondo del lavoro il rilascio di ossitocina può essere compromesso
dalla necessità di prendere decisioni o di stabilire priorità
in base al risultato da conseguire, nonché di comportarsi
in modo professionale. Tali circostanze stimolano infatti
il testosterone e, pur non essendo affatto negative, non
servono a diminuire il livello di stress nella donna.
Anche i comportamenti di una madre che accudisce i figli e cura la
casa possono tuttavia diventare stressanti se lei percepisce
di avere tutto sulle sue spalle, di non beneficiare del
sostegno della comunità o di altre donne.
In definitiva, la donna è vittima dello stress quando non si ritaglia
il tempo necessario per svolgere attività in grado di aumentare
i livelli di ossitocina.
Quando comprende quali siano i comportamenti utili a stimolare l'ossitocina,
l'uomo riesce a interpretare gli atteggiamenti della donna
in un'ottica completamente diversa. Per esempio, quando
questa si lamenta perché non ha abbastanza sostegno o sente
la necessità di parlare di un problema, capirà che non disprezza
il suo aiuto e che sta solo cercando di controllare lo stress
mediante l'ossitocina.
La maggior parte degli uomini non sa che parlare e condividere i problemi
può aumentare la quantità di ossitocina e aiutare quindi
una donna a gestire lo stress. Se non conosce questo impulso
biologico, l'uomo può presumere erroneamente che la donna
voglia da lui una soluzione e la interrompe per fornirgliela:
questo perché, come abbiamo già visto, risolvere i problemi
è una delle strategie che adotta per star meglio quando
è teso. è convinto di poter aiutare anche la partner in
tal modo, invece così facendo aumenta il proprio livello
di testosterone, non quello di ossitocína di lei. Quando
un uomo comprende che ascoltare la partner è sufficiente
a rasserenarla, il suo tasso di testosterone aumenta lo
stesso perché sa che sta risolvendo un problema.
La donna non ha mai tregua, ma se i suoi livelli di ossitocina sono
ottimali, la riduzione dello stress che ne consegue le permette
di avere una fonte infinita di energia e di apprezzare anche
il sesso. Insieme a un'efficace comunicazione, l'intimità
sessuale può essere per lei uno dei metodi più validi per
alleviare le tensioni, perché durante l'eccitazione sessuale
e l'orgasmo viene appunto rilasciato tale ormone.
Il problema sta nel fatto che, per provare desiderio sessuale, ha in
genere bisogno di una buona quantità di ossitocina in corpo.
Le donne sessualmente molto attive tendono a voler fare
molto sesso perché in questo modo innescano una produzione
a cascata dell'ormone. Quelle che invece non hanno rapporti
da tempo non ne sentono la mancanza, perché sono sottoposte
a un grave stress. Si tratta, in sostanza, di una reazione
da «tutto o niente».
Dopo una giornata impegnativa l'ultima cosa che di solito una donna
desidera è fare sesso: spesso questo occupa l'ultimo posto
della lunga lista di cose da sbrigare. Ci sono certamente
eccezioni, ma nella maggior parte dei casi lo stress inibisce
il desiderio sessuale della donna.
Alcune donne, per così dire più sensibili al testosterone, desiderano
far sesso anche quando sono tese e hanno un basso livello
di ossitocina: sono, in poche parole, simili agli uomini,
che possono usare il sesso per alleviare lo stress. Quando
questo succede, trovano un po' di sollievo ma per ragioni
diverse dall'uomo.
L'orgasmo aumenta temporaneamente il tasso di ossitocina e riduce quello
di testosterone; per un breve periodo loro sono quindi sollevate
dagli effetti dell'ormone maschile. Talvolta desiderano
intensamente fare sesso ma sono incapaci di raggiungere
l'orgasmo o non vengono appagate da un solo orgasmo. Per
quanto eccitante possa sembrare, in realtà è un fatto molto
frustrante per entrambi i partner. L'uomo vuole essere in
grado di soddisfare la donna, proprio come lei desidera
essere soddisfatta. L'ossitocina dà una sensazione di appagamento.
Una quantità eccessiva di testosterone può invece interferire
con la capacità della donna di fare sesso in modo soddisfacente.
è come mangiare un biscotto ricco di zucchero: ha un buon
sapore ma aumenta la voglia di mangiarne altri.
L'attivítà sessuale stimola la produzione di testosterone nell'uomo,
l'orgasmo determina il rilascio di ossitocina. L'effetto
calmante di questa cascata ormonale spiega perché, dopo,
l'uomo spesso si addormenti. In tale fase i livelli maschili
di testosterone calano per qualche tempo: per questo subito
dopo il rapporto l'uomo sente talora la necessità di un
maggior distacco.
Uomini e donne hanno reazioni diverse dopo il sesso per ragioni ormonali:
mentre i livelli elevati di ossitocina rendono la donna
incline alle tenerezze, l'aumento di ossitocina e la diminuzione
di testosterone inducono sovente l'uomo a chiudersi in sé
nella fase in cui gli ormoni si normalizzano. Conoscendo
e accettando tale diversità, si evitano spiacevoli incomprensioni.
Far sesso con regolarità e in modo appagante è uno dei lati migliori
di un valido rapporto di coppia. Per riuscire a beneficiarne
a vita, ben oltre gli entusiasmi iniziali, uomini e donne
devono dare spazio alla creatività e trovare nuovi modi
per aumentare i livelli femminili di ossitocina. Quando
una donna riesce a rilassarsi, apprezza di nuovo la sessualità.
Dare al partner quello che vogliamo produce spesso il risultato opposto
a quello desiderato. Uomini e donne hanno molti obiettivi
identici: vogliono entrambi sentirsi protetti, felici, realizzati
e amati, ma per raggiungere lo scopo possono aver bisogno
di strategie molto diverse. Sono gli ormoni che fanno la
differenza.
Alla luce dei fattori biologici che spiegano la diversa reazione allo
stress di uomini e donne, si comprende perché talvolta Marte
e Venere entrino in collisione. Il condizionamento sociale,
il modello parentale e la cultura possono influenzare significativamente
il modo in cui interagiamo e reagiamo; la nostra risposta
allo stress è tuttavia insita nell'organismo e nel cervello.
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